Tutta l’Unione europea è in radicale contrasto con la nostra costituzione economica.
Intanto il principio del libero mercato e quello della concorrenza, dogmi fondamentali dell’Unione europea, contrastano con il principio della programmazione economica, costituzionalmente stabilito. La norma fondamentale della nostra costituzione economica, quella che è stata chiamata la decisione di sistema, prevede che “La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali” (art. 41, 3° co.). Con questa norma i costituenti sceglievano un modello dirigista (N. Irti, L’ordine giuridico del mercato, 1998 – V ed. 2009), un dirigismo che deve svolgersi nel rispetto della sacrosanta tutela costituzionale dell'iniziativa economica privata, ma pur sempre di direzione politica dell'economia si tratta. E’ quasi pleonastico osservare che l’Unione europea è il contrario del dirigismo o meglio essa instaura un dirigismo che ha come destinatari gli Stati, ai quali è tolto il potere di dirigere l’economia, lasciata alle cosiddette forze del mercato. Giustamente autorevole dottrina, per definire l’Unione europea, ha utilizzato l’espressione “antisovrano” (M. Luciani, L’antisovrano e la crisi delle costituzioni, 1996; P. Boria, L’antisovrano, 2004)